Idrocele ed ernia inguinale
Nel caso in cui il dotto presenti un diametro più ampio, il contenuto della cavità addominale (anse intestinali, omento) può fuoriuscire attraverso l’orifizio inguinale interno ed impegnarsi nel dotto peritoneo vaginale che, a mo’ di ‘sacco’ li contiene al di fuori della cavità addominale. Si tratta della cosiddetta ERNIA INGUINALE.
E’ chiaro quindi come l’ernia inguinale non sia una condizione acquisita in relazione a sforzi od altre attività quotidiane del bambino ma rappresenti una condizione esistente alla nascita che si manifesta nelle età successive della vita. E’ presente nel 3-4% dei bambini e colpisce sia le femmine che i maschi sebbene sia più frequente in questi ultimi. Predilige il lato destro e può essere bilaterale. Nei casi in cui l’ernia interessi il lato sinistro e’ molto probabile che possa comparire anche a destra.
Può divenire evidente poche ore dopo la nascita come in qualsiasi età della vita, manifestandosi sempre come una tumefazione teso elastica situata in regione inguinale che può estendersi all’emiscroto corrispondente. La tumefazione può scomparire in relazione allo spontaneo ritorno dei visceri erniati nella cavità addominale. Ciò non equivale purtroppo alla ‘scomparsa dell’ernia’, in quanto il ‘sacco’ (dotto peritoneo-vaginale) persiste. La ‘grandezza’ dell’ernia, intesa come volume della tumefazione apprezzabile clinicamente, non si correla alla sua gravità ne alla possibilità di incorrere nella sua complicanza più frequente: l’incarceramento o strozzamento erniario che rappresenta la complicanza più temibile dell’ernia inguinale. I visceri erniati attraverso il canale inguinale subiscono lo strangolamento dei vasi sanguigni con conseguente congestione vascolare ed aumento di volume. In tali condizioni possono più essere ricondotti nella cavità addominale. Con il passare del tempo la sofferenza ischemica del viscere erniato può determinarne la necrosi e successiva perforazione. L’incarceramento erniario e’ più frequente nei primi anni di vita e deve essere temuto particolarmente nei bambini di età inferiore ai 12 mesi. L’ernia inguinale in età pediatrica deve essere operata al momento della diagnosi in quanto non esiste la possibilità che scompaia spontaneamente. Terapie alternative (cinti, sospensori, etc.!!) oltre ad essere inutili possono essere estremamente pericolose. Qualora si verifichi l’incarceramento, precedentemente descritto, l’intervento chirurgico diviene urgente e non differibile.
L’intervento, eseguito in anestesia generale, viene realizzato mediante una incisione nella piega inguinale cui segue l’identificazione del sacco erniario (dotto peritoneo-vaginale) che viene isolato, legato e sezionato alla base peritoneale. L’intervento non comporta la necessità di degenza a letto ne dolori o limitazioni della normale attività motoria (anche se spesso frenetica !!!). Il bambino può essere dimesso, nella vasta maggioranza dei casi, nella stessa giornata in cui viene eseguito l’intervento (Day Surgery).